\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 A partire dal 19░ secolo, in conseguenza della \b \cf4 \ATXht13261 rivoluzione industriale\b0 \cf0 \ATXht0 , nei paesi investiti
da questo processo di trasformazione rivoluzionaria dellÆassetto territoriale e produttivo si verific≥ il fenomeno del moderno urbanesimo, con forti migrazioni dalle aree rurali, a insediamento estensivo, verso nuclei di concentrazione: le sempre pi∙ gr
andi cittα. L\b \cf4 \ATXht14311 Æindustrializzazione\b0 \cf0 \ATXht0 , inizialmente, ebbe come fattore di localizzazione vincolante la presenza di giacimenti di materie prime, verso cui si diressero grandi flussi migratori dalle campagne, dando origine
ad agglomerazioni urbane monocentriche.\par
Il cuore dellÆurbanesimo fu dunque, dapprima lÆEuropa occidentale (Gran Bretagna, Francia, Germania). Il connesso sviluppo dei trasporti marittimi e terrestri (\b \cf4 \ATXht143211 ferrovie\b0 \cf0 \ATXht0 ),
con la conseguente intensificazione degli scambi, determin≥ poi lÆallargarsi del fenomeno ai paesi che, progressivamente, giungevano allo stadio del decollo industriale, primi fra tutti gli Stati Uniti dÆAmerica. Intorno al 1870 si contavano, nel mondo,
circa 160 ôgrandi cittαö (con pi∙ di 100.000 abitanti, ma alcune giα oltre il milione: per prime, Londra e Parigi), parte delle quali, per≥, in aree con differente struttura economica ma in forte espansione demografica (India, Cina). Il culmine si raggiu
ngeva intorno alla metα del secolo 20░, quando le ôcittα milionarieö si avvicinavano al centinaio.\par
In tempi pi∙ recenti, la sostituzione del petrolio al \b \cf4 \ATXht143221 carbone\b0 \cf0 \ATXht0 come fonte di energia primaria e lÆesplosione dell
Æautomobilismo trasformavano, nei paesi avanzati, il modello insediativo della popolazione e delle attivitα economiche, dando luogo al progressivo decentramento delle residenze e delle unitα produttive: dallÆurbanesimo, centripeto, si passava cos∞ allÆur
banizzazione, ovvero alla diffusione delle funzioni urbane sul territorio, con la progressiva perdita di peso demografico, in termini sia relativi che assoluti, da parte delle cittα ôcentraliö (fenomeno della \i controurbanizzazione\i0 ) e la crescita di
quelle medie e piccole. Continuavano a espandersi solo le agglomerazioni del Terzo Mondo, dove la mancata industrializzazione e gli effetti della decolonizzazione esaltavano il ruolo delle capitali politiche, con i loro immensi apparati pubblici e con a
ttivitα terziarie banali e ripetitive, le quali tuttavia rappresentavano lÆunico sbocco per lÆimponente esodo rurale.